Cap.10 |
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Scarabeo giallo-nero |
Agli Scarabeidi appartengono specie dalle variegate abitudini comportamentali: molte sono notturne, ma non mancano specie diurne. Alcune preferiscono nascondersi sotto i sassi o nelle tane scavate nel sottosuolo, altre volano di fiore in fiore o di albero in albero.
Le specie appartenenti a questa famiglia sono prevalentemente coprofaghe (come gli Scarabaeus) o fitofaghe (come i Melolontha, volgarmente chiamati "maggiolini").
Alcune specie sono di notevole utilità ecologica, soprattutto quelle coprofaghe, perché contribuiscono alla decomposizione delle carogne, alla fertilizzazione del suolo e all'attivazione del ciclo dell'azoto.
Le specie fitofaghe, come i cosiddetti maggiolini, si nutrono invece di radici, tuberi o steli di piante minacciando spesso le coltivazioni e le piantagioni. |
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topiragno |
Sono piccoli mammiferi simili a un topo, imparentati con la talpa e caratterizzati da un lungo muso appuntito e da una pelliccia soffice, vellutata, color marrone-grigio. Sebbene l'aspetto esteriore sia quello di un topo dal naso lungo, il toporagno non è un roditore: la famiglia dei toporagni appartiene all'ordine dei Soricomorpha. I toporagni hanno zampe con cinque artigli a differenza dei roditori che ne hanno quattro. Non vanno confusi con le tupaie e con i toporagni elefante che appartengono ad altri ordini.
I toporagni sono piccoli, la maggior parte della dimensione di un topo. La specie più grande è quella dei Suncus murinus dell'Asia tropicale lunga circa 15 cm e dal peso di 100 grammi, mentre la più piccola è quella dei Suncus etruscus che con i loro 3,5 cm di lunghezza e 2 grammi di peso rappresentano i mammiferi viventi più piccoli che si conoscano.
Il 10% della massa del toporagno si concentra nel cervello, dando luogo a un rapporto cervello-massa corporea relativamente alto. |
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pavoncella |
La pavoncella (Vanellus vanellus, Linnaeus 1758) è un uccello di media grandezza diffuso in buona parte dell'Europa. Frequenta le pianure, i vasti territori coltivati a campi e zone parzialmente umide, ma la si incontra anche nelle foreste di pini e nei pascoli, fino a quote medio alte, nella stagione invernale e durante il passo. L'habitat, molto vasto, comprende l'Eurasia settentrionale, il Giappone e il nord Africa. Particolarmente comune in Olanda dove nidifica in gran numero. Si riproduce normalmente nell'europa centrale e orientale, mentre sverna nell'europa occidentale e meridionale e nord Africa
.Alto: da 28 a 31 cm; Apertura alare: da 70 a 76 cm; Peso: da 150 a 300 g Le piume del dorso sono nere con riflessi bronzei, rosso-verdi. Bianca nella parte inferiore, con il sotto coda marrone e petto nero. Le gambe sono rosa pallido. La testa molto elegante con il lungo ciuffo (10 cm), largo sopraciglio bianco e becco nero. In volo le ali presentano una caratteristica forma arcuata. |
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spagna |
(medicago sativa l.)
Erba Spagna o erba medica, pregiato foraggio coltivato in tutta Europa. Le radici di questa pianta generano piccoli tubercoli pieni di batteri che hanno la capacità di trasformare l'azoto nell'aria in nutrimenti essenziali per la pianta e quindi per il terreno. |
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ginestre |
Le Genisteae sono una tribù di piante appartenenti alla famiglia delle Faboideae.
Con il nome comune generico di ginestra si indicano molte delle specie appartenenti a questa tribù, in particolare molte di quelle appartenenti ai generi Calycotome, Chamaecytisus, Cytisus, Genista, Spartium e Ulex. |
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betulle |
Betulla (Betula, Linnaeus) è un genere di piante della famiglia delle Betulaceae, genericamente note come betulle.
Si tratta di alberi e arbusti a fogliame deciduo che possono raggiungere i 15-30 m di altezza, foglie variamente formate e sfumate di verde a seconda della specie o varietà. La specie più diffusa è la Betula pendula (= B. verrucosa), da alcuni autori considerata una sottospecie o varietà di B. alba e chiamata volgarmente betulla bianca, betulla pendula o betulla d'argento, e predilige terreni acidi, poveri, sabbiosi o ciottolosi. Mentre la Betula pubescens, nota col nome di betulla pelosa o betulla delle torbiere, dalle foglie pelose, predilige terreni paludosi o torbosi ed è di dimensioni analoghe alla B. pendula, anche se si presenta più frequentemente come alberetto o cespuglio. |
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eriche |
Erica è un genere della famiglia Ericaceae, comprendente circa 700 specie sempreverdi a portamento arbustivo.
La maggior parte delle specie sono frutici o suffrutici alti da 20 cm a 1,5 m. Le specie più alte sono E. arborea ed E. scoparia che possono raggiungere anche 6-7 m. Tutte le specie sono sempreverdi con foglie piccole a forma di ago lunghe 2-15 mm. La produzione di fiori è in genere abbondante e per questo le piante di Erica sono coltivate come ornamentali. I semi sono molto piccoli e in alcune specie possono rimanere sul suolo per decenni. La maggior parte delle specie (circa 660) sono endemiche del Sudafrica e si trovano nel fynbos, la landa tipica della Regione floristica del Capo. Le altre specie sono originarie di altre parti dell'Africa, del Madagascar e dell'Europa (in particolar modo della regione mediterranea). |
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biscia |
La biscia dal collare è tipicamente verde scura o marrone con un collare giallo caratteristico dietro alla testa a cui deve il nome caratteristico di biscia dal collare. Il colore potrebbe andare inoltre dal grigio al nero. La parte inferiore è più chiara nel colore. In Gran Bretagna la biscia dal collare è il rettile più grande e raggiunge una lunghezza totale di 120 cm |
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strafusaria o
erba dei pidocchi |
Il termine generico è il nome greco usato da Dioscoride (I sec. d. C.) per una specie non identificata, deriva da 'delphis, delphinos' = delfino, a causa della somiglianza del sepalo superiore di alcune specie a un delfino araldico. Il termine specifico deriva dal greco 'staphis' = grappolo, uva, e 'agrios' = selvaggio, per i frutti simili a grappoli d'uva. |
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asfodeli |
Asphodelus L., 1753 è un genere di piante della famiglia Asphodelaceae che comprende diverse specie erbacee, note genericamente con il nome volgare di asfodelo. Il nome deriva dal greco ἀσφόδελος (asphódelos).
Gli asfodeli amano i prati soleggiati e sono invadenti nei terreni soggetti a pascolo eccessivo, perché le loro foglie appuntite vengono risparmiate dal bestiame.
l fogliame dell'asfodelo si presenta sotto forma di una rosetta di grosse foglie radicali, strette e lineari, con l'estremità appuntita.
Dal centro della rosetta emerge uno stelo nudo che porta una spiga di fiori più o meno ramificata secondo le specie. La spiga è generalmente alta un metro o più.
I fiori iniziano a sbocciare dal basso. Hanno sei tepali (cioè non esiste distinzione visibile tra petali e sepali, che hanno la stessa forma e lo stesso colore). Nella maggior parte delle specie, i tepali sono bianchi con una striscia scura al centro.
I frutti sono capsule tondeggianti.
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rosolide |
Le rosolide sono presenti con due specie, delle tre che crescono in Italia, quella a foglie rotonde (Drosera rotundifolia) e quella a foglie spatolate (Drosera intermedia); la prima è considerata un relitto microtermo glaciale mentre l’altra è da interpretarsi come un relitto atlantico. Entrambi vivono nelle torbiere acide ed oltre che sui Monti Pisani sono state ritrovate, in Toscana, al laghetto di Sibolla (presso Altopascio) sulle Cerbaie ed al lago di Massaciuccoli, dove però manca la seconda (Drosera intermedia).
È una pianta erbacea alta 10-20 cm, con foglie obovate e con un lungo picciolo, disposte a rosetta basale, dotate di lunghi tentacoli con peli porporini che secernono gocciole di un liquido vischioso, nel quale restano intrappolati piccoli insetti. I tentacoli si ripiegano sulla preda dopo la cattura.
Fiorisce da aprile a settembre con piccoli fiori bianchi. |
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civetta |
La civetta è lunga circa 21-23 cm, ha un'apertura alare di 53-59 cm e un peso che varia da 100 a poco più di 200 grammi. Ha forme tozze, capo largo e appiattito senza i tipici ciuffi auricolari del gufo comune, occhi gialli e zampe lunghe parzialmente rivestite di setole. La parte superiore è grigio-bruno macchiata di bianco mentre in quella inferiore è prevalente il bianco, macchiato di bruno.
Uccello notturno per antonomasia, la civetta in realtà può essere attiva anche nel tardo pomeriggio e di prima mattina, ma è molto vigile anche nel resto della giornata.
Le civette hanno un ampio repertorio vocale. Il maschio emette un malinconico "hu-u-ou" ripetuto ad intervalli variabili,dopo 3-4 secondi. Talvolta, pero', le civette emettono versi striduli e fastidiosi come autodifesa. |
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arvicola |
L'arvicola acquatica europea o ratto d'acqua[3] (Arvicola amphibius Linnaeus, 1758, nota in passato come A. terrestris) è un mammifero roditore della famiglia dei Cricetidi.
Secondo alcuni autori anche l'arvicola acquatica sud-occidentale (Arvicola sapidus) sarebbe in realtà una sottospecie di questi animali (Arvicola terrestris sapidus), tuttavia attualmente questo animale viene dai più considerato una specie a sé stante |
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scopeto |
Broom groves. termine usato solo nella traduzione della Tempesta di W. Shakespeare. E' la nostra (vedi) |
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pantegane |
Rattus è un genere di roditori comprendente 56 specie. I ratti sono affini ai topi (genere Mus), ma di dimensioni generalmente maggiori. Le due specie più comuni, il ratto nero (Rattus rattus) e il ratto marrone (Rattus norvegicus) sono diffuse in gran parte del mondo. I ratti possono essere addomesticati; il ratto marrone, in particolare, è un animale da compagnia molto diffuso nel mondo occidentale (vedi ratto domestico). Il ratto è un animale in grado di correre molto velocemente e di compiere salti particolarmente audaci. A differenza di altri mammiferi, si adatta a qualsiasi condizione di vita ed è in grado di digerire sostanze di diverso tipo. |
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zecche |
Gli Ixodida sono un sottordine di acari che comprende tre famiglie di zecche. Le due principali sono: Ixodidae o "zecche dure" e Argasidae o "zecche molli". La terza famiglia, che comprende una sola specie (Nuttalliella namaqua), è quella delle Nuttalliellidae.
Sono parassiti ematofagi di molti animali e anche dell'uomo, e possono essere pericolosi agenti di trasmissione di malattie infettive.
Le specie più note sono la zecca del bosco (Ixodes ricinus) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), lunghe più o meno 1-2 mm negli stadi giovanili, ma anche più di un centimetro nello stadio adulto. |
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